Come si fa ad aprire Partita IVA online? Conviene fare tutto da soli, oppure è meglio affidarsi ad un intermediario? Quali sono i tempi ed i costi della procedura?
Mettersi in proprio è diventato molto facile: mentre in passato era necessario seguire una lunga e complessa procedura burocratica, oggi è possibile aprire Partita IVA online in modo molto rapido, sia per il regime forfettario che per quello ordinario.
Nel presente articolo scopriremo i passaggi da seguire se si vuole procedere da soli, ma anche quello che a nostro avviso risulta il modo più conveniente in assoluto per aprire Partita IVA online gratis: farlo con l’aiuto del consulente telematico Fiscozen.
Indice
Come aprire Partita IVA online da soli
Come già saprai, è certamente possibile aprire Partita IVA online da soli. L’iter richiesto è piuttosto semplice: si deve compilare ed inviare il modulo di inizio attività all’Agenzia delle Entrate, scaricabile sul sito ufficiale dell’agenzia o ritirabile in sede.
Il modulo è composto da 4 pagine, all’interno delle quali dovranno essere inseriti tutti i dati fiscali dell’interessato, la residenza, l’inquadramento fiscale della nascente attività, ed il regime fiscale che si intende adottare. Inoltre, sarà necessario comunicare il Codice ATECO, che indica la tipologia di attività che si vuole svolgere.
Dopo aver inviato telematicamente il modulo di inizio attività bisogna aspettare che l’Agenzia delle Entrate comunichi il numero di 11 cifre, che identifica la nuova Partita IVA.
Aprire P. IVA online con un commercialista
Se sei pienamente consapevole di ciò che stai facendo, puoi aprire Partita IVA online da solo, ma dovrai stare attento a non commettere errori durante la procedura. In alternativa, dovrai rivolgerti ad un consulente che ti segua passo passo.
Purtroppo le tariffe degli studi commerciali, anche per la semplice apertura della Partita IVA, sono spesso inaccessibili, soprattutto per le ragazze e i ragazzi che hanno appena cominciato a muovere i primi passi nel mondo del lavoro.
A seconda del luogo, infatti, il compenso può oscillare da un minimo di 200-300€ (per un libero professionista) e da 500-600 a 1.000€ e oltre (per le ditte individuali), con un ulteriore innalzamento dei prezzi nelle grandi città.
Ecco spiegato perché, da alcuni anni, un’ampia fetta di lavoratori autonomi ha deciso di aprire Partita IVA online, ricorrendo ad un consulente “virtuale”, anziché ad uno studio “convenzionale”, per via dei costi più contenuti.
Fiscozen: apertura e gestione P. IVA online
Ma quindi, a chi bisogna rivolgersi per aprire una Partita IVA online, preferibilmente in tempi brevi e con l’aiuto di una figura qualificata?
Tra le soluzioni più consigliate, in quest’ultimo periodo, troviamo Fiscozen, una piattaforma digitale che offre un pacchetto particolarmente interessante.
Il servizio di consulenza preliminare ed apertura Partita IVA online con Fiscozen è infatti gratuito ed incluso nel costo di abbonamento per i liberi professionisti (es. avvocati, traduttori, consulenti marketing). L’abbonamento annuale al servizio costa appena 299 € + IVA all’anno, ed include apertura partita IVA, fatturazione, F24, contributi e dichiarazione dei redditi. Quindi, tutto ciò di cui hai bisogno per la gestione della P. IVA.
Per le ditte individuali (ossia artigiani e commercianti), invece, l’apertura della Partita IVA online con Fiscozen prevede solo il pagamento di un piccolo extra – pari a 200€ + IVA – per la predisposizione della ComUnica (e della SCIA, se richiesta), comprensivo di diritti e imposte per l’iscrizione al Registro delle Imprese.
Inoltre, i piani in abbonamento su Fiscozen prevedono la clausola “soddisfatti o rimborsati”, e per i lettori del blog Caricavincente.it, la piattaforma offre anche uno sconto del valore di 50€ sui pacchetti offerti, che è possibile attivare attraverso questo link.
2 elementi da valutare prima di aprire la P. IVA online
Perché è così importante sottoporsi ad una consulenza, prima di procedere con l’apertura della Partita IVA? Oltre al rischio di commettere errori durante la compilazione del modello, per l’aspirante professionista o imprenditore vi è un altro delicato compito: indicare il Codice ATECO ed il regime fiscale.
Il Codice ATECO serve ad identificare il tipo di attività svolta (es. attività degli studi legali, servizi degli istituti di bellezza, attività degli psicologi, ecc.) e a stabilire, mediante il coefficiente di redditività, su quale “porzione” del fatturato si debbano calcolare le imposte e i contributi. Ad esempio, per la maggioranza dei professionisti la percentuale è il 78%, per gli artigiani si scende al 67%, mentre per i commercianti essa si riduce addirittura fino al 40%.
Il regime fiscale, invece, è l’insieme delle norme cui ci si attiene per calcolare le tasse. Ad oggi è il “forfettario” ad offrire i maggiori vantaggi: uno su tutti, l’applicazione di una sola imposta con aliquota al 15%, in sostituzione di Irpef e addizionali. Verificati tutti i requisiti, inoltre, è possibile usufruire di un ulteriore sconto sulle tasse, che calano fino al 5% per i primi cinque anni di attività.
Insomma, come certamente puoi intuire, si tratta di due elementi di grande rilievo per il futuro del business, la cui scelta non andrebbe mai lasciata al caso!