Fine di un matrimonio: le cause, le fasi principali e come superarla

quando finisce un matrimonio

Quali sono le cause che portano alla fine di un matrimonio? Cosa mi devo aspettare? E come posso superare il distacco dal mio coniuge?

Se stai leggendo queste prime righe significa che il tuo matrimonio ha subìto una brutta crisi e, molto probabilmente, sta giungendo al termine. Come è giusto che sia, nella tua mente ci sono tante domande che continuano a tormentarti.

Per non parlare delle emozioni che ti assalgono giornalmente. Andare incontro alla fine del proprio matrimonio non è semplice, né per il coniuge che prende la decisione, né per colui che si vede costretto ad accettarla.

Tuttavia, grazie alla guida di oggi verrai a conoscenza di alcuni concetti che ti aiuteranno ad avere una maggior comprensione di ciò che stai vivendo e di ciò che ti aspetta. Inoltre, troverai gli step più importanti da seguire per superare la fine del matrimonio.

Prima di iniziare a leggere, ti invito ad effettuare il test online che trovi di seguito. Attraverso qualche domanda, ti aiuterà a capire come stai affrontando la tua delusione d’amore. Inizia adesso cliccando qui.

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Fine di un matrimonio: le cause principali

Il primo punto di cui è necessario parlare quando finisce un matrimonio riguarda le cause che portano i due coniugi a considerare l’idea di prendere due strade diverse. Difatti, alcuni motivi sono molto più ricorrenti e comuni di altri.

Al primo posto si colloca l’incapacità di risolvere piccole incomprensioni che, con il tempo, diventano litigi di grandi dimensioni. I due coniugi non riescono a fare squadra contro i problemi, bensì si schierano l’uno contro l’altro.

E piano piano, discussione dopo discussione, il rapporto matrimoniale si logora. Non ci si sente più capiti dal partner, si evita di dire ciò che si pensa per evitare il confronto e si comincia a pensare di essere troppo diversi per continuare la relazione.

Un altro motivo molto comune riguarda la noia e il logorio della quotidianità. Un rapporto va coltivato con amore e attenzione, mentre molto spesso, all’interno di un matrimonio si tende a far andare avanti le cose per inerzia.

cosa fare quando finisce un matrimonio

L’entusiasmo viene meno, le esperienze condivise anche, le novità diventano rare, e tutto diventa piatto, noioso, in bianco e nero. Se poi ci aggiungiamo una diversità nel coltivare interessi, hobby o piaceri, ecco che non rimane quasi nulla di bello da condividere.

A questo discorso si collega anche tutto ciò che riguarda il romanticismo, l’attenzione al partner, la passione e i rapporti intimi. Oltre ai litigi, ciò che provoca la fine di un matrimonio è il senso di lontananza dal coniuge, che ormai è solo un “coinquilino”.

Inoltre, con il passare del tempo, molto spesso si assume un atteggiamento critico e di disprezzo nei confronti del coniuge. All’inizio si tende a filtrare ciò che si pensa e si dice, mentre poi non si presta più attenzione a come ci si rivolge al partner.

In linea generale, per tirare le somme di questo discorso, si potrebbe affermare che ciò che provoca la fine di un matrimonio è il disinteresse (che si manifesta sotto molteplici punti di vista), e a volte proviene da entrambi i partner, mentre altre solo da uno.

Quando finisce un matrimonio: le 3 fasi di Kaslow

Florence W. Kaslow è una psicologa e psicoterapeuta a cui sono stati riconosciuti molteplici premi e riconoscimenti da diverse organizzazioni. Autrice di oltre 200 libri e di numerosi articoli scientifici, la Kaslow ha riconosciuto tre fasi che interessano la fine di un matrimonio.

Secondo questo modello è possibile creare una relazione tra quelle che sono le emozioni provate dai partner, e i comportamenti messi in atto prima e durante il periodo della crisi matrimoniale. Vediamolo insieme:

1. Fase di alienazione

Questa prima fase, così come la seconda, può avere una durata compresa tra i 2 e i 4 anni. Il processo di alienazione si sviluppa prima della separazione, ed è alimentato da sensazioni negative come la delusione, la frustrazione, il rifiuto e il senso di vuoto.

Tuttavia, per quanto si possa sperimentare il distacco dal partner, soprattutto a livello sessuale, vige ancora un rapporto di affetto. Inoltre, in questa fase, il coniuge rappresenta ancora un punto di riferimento anche a livello sociale.

fine di un matrimonio

Di conseguenza, si viene a creare uno squilibrio e un forte senso di destabilizzazione: da una parte si provano emozioni negative e di rifiuto, ma dall’altra il senso di affetto è ancora acceso.

Ecco perché alcuni partner rimangono intrappolati in questa prima fase anche per diversi anni. Si cercano le possibili soluzioni per evitare la separazione, che però giunge inevitabile, poiché non si incontra nessuna via di uscita.

É da sottolineare che la decisione di separarsi risulta essere estremamente difficile sia per chi la prende, sia per chi la subisce. Per quest’ultimo però, l’atto di perdere il coniuge sarà quasi paragonabile alla perdita di una persona cara: un lutto.

2. Fase conflittuale

La seconda fase è quella in cui il conflitto con il partner diviene esplicito, si inizia a mettere in discussione la relazione e si finisce per interromperla definitivamente, anche da un punto di vista legale (con la separazione ed il divorzio). In questo secondo step, le sensazioni principali sono quelle di disperazione, rabbia, confusione e depressione.

La nascita di questa seconda fase si deve alla necessità di spostare la separazione su un piano legale sia per poter riorganizzare la propria vita, sia per risolvere le questioni relative ai figli, al mantenimento, agli immobili e quant’altro.

Ci si può scontrare con un partner il cui intento è quello di negare la separazione, così come, invece, è possibile trovare un (ex) coniuge deciso a sciogliere ogni vincolo e legame, così che entrambi ne possano beneficiare al massimo.

3. Fase riequilibratrice

Nella terza fase del modello di Kaslow avviene la fine della separazione. Da questo momento, la priorità è investire nella ricostruzione della propria identità e nella “ristrutturazione” dei legami famigliari.

Questa ultima fase sarà tanto più semplice quanto più positivamente siano state vissute e gestite le due precedenti. Meno strascichi si percepiscono, più facile sarà investire nello sviluppo di legami famigliari nuovi e diversi.

Il risultato migliore della fase riequilibratrice, come sottolinea anche il termine stesso, è quello che corrisponde al divorzio non tanto legale, ma psicologico. In altre parole, i due coniugi riacquistano la capacità di guardare al futuro puntando su se stessi.

Come superare la fine di un matrimonio

Adesso invece, vediamo insieme quali sono gli step più importanti da percorrere per poter accettare e superare la fine di un matrimonio:

1. Accetta ed esprimi le tue emozioni

Come abbiamo visto poco fa, la fine di un matrimonio porta con sé molte emozioni, che per la maggior parte saranno negative. Rabbia, tristezza, frustrazione, delusione e paura, fanno parte del processo di distacco a cui stai andando incontro.

In altre parole, ciò che stai provando è normale. Pertanto, se c’è una cosa che non puoi fare è continuare a contrastare questi stati d’animo, perché vorrebbe dire non accettare ciò che sta succedendo.

Allo stesso tempo però, ciò non significa dover rimanere schiacciato da tutto quello che provi. Condividere il tuo stato d’animo con un amico o un familiare ti aiuta a dividere il carico emotivo, trovando comprensione, conforto e perché no, anche consigli.

2. Sii consapevole dei tuoi pensieri

Ciò che porta una persona a logorarsi dopo la fine di un matrimonio è il continuo guardarsi indietro, ripensare al passato, fare paragoni con il presente o, addirittura, immaginare come sarebbe il presente se si potesse cambiare il passato.

come superare la fine di un matrimonio

Può sembrare uno scioglilingua, ma è proprio quello che inconsciamente succede nella mente di chi sta vivendo la fine di un matrimonio. Decine e decine di viaggi mentali ogni giorno che, però, non servono a nulla e non conducono da nessuna parte.

Sprecare tempo dietro a immaginazioni irreali non ti aiuta, ma è importante che tu te ne accorga. Solo così potrai decidere dove direzionare la tua attenzione e le tue energie, aiutandoti a uscire da questo loop dei “viaggi temporali”.

3. Evita di alimentare il tuo dolore

Quando soffriamo, tutti noi siamo portati ad avvicinarci a contenuti che rispecchino il nostro stato d’animo. Parliamo di film, canzoni o libri a sfondo deprimente e triste, che però in qualche modo riescono a farci sentire compresi.

Questo però, significa alimentare continuamente la tua sofferenza, immergendoti in un “ambiente” negativo, triste, disilluso. Invece, ciò che devi fare è indirizzare le tue energie verso tutto ciò che può darti energia, positività, forza e speranza.

A tal proposito, per quanto riguarda le letture, ti invito a dare uno sguardo a questa guida, dove trovi riportati i migliori libri sulla separazione e sul divorzio. L’obiettivo che devi avere è quello di uscirne, non di entrarci ogni giorno di più!

4. Non idealizzare il vostro matrimonio

Una cosa molto comune che si tende a fare quando finisce un matrimonio, è guardarsi indietro provando un forte senso di nostalgia per tutto ciò che di bello c’è stato. E da una parte è normale che sia così, ma c’è qualcosa che puoi fare per aiutarti.

Nel vostro passato di coniugi non ci sono stati solo bei momenti, così come il tuo ex partner non era perfetto (so che te lo ripeti spesso). Ricordi quando all’inizio della guida abbiamo parlato delle cause principali che portano alla fine di un matrimonio?

Ebbene, se siete arrivati a questo punto significa che c’era qualcosa (di grosso) che tra di voi non stava funzionando e che non vi rendeva felici. Questa è una parte della medaglia che tu fatichi a vedere, ma esiste, eccome se esiste.

Quindi è importante tenerla in considerazione e guardare al tuo matrimonio con oggettività e razionalità, prendendo in analisi anche le cose che non andavano. In fin dei conti, è per queste che le vostre strade hanno preso due direzioni diverse.

5. Ricorda che devi andare avanti

Potrebbe sembrarti una banalità, ma non c’è verità più grande di questa: devi andare avanti. Per quanto tu ora stia soffrendo o vorresti che le cose potessero cambiare, devi rimboccarti le maniche e riprendere in mano la tua vita.

Se non lo fai tu, non ci sarà nessuno a premurarsi di farlo per te. Tuttavia, mi rendo conto che sia molto più semplice a dirsi che a farsi. Superare la fine di un matrimonio non è una cosa da poco, né qualcosa che si riesce a fare in pochi giorni.

Allo stesso tempo però, avendo una buona guida e seguendo i passi giusti, riuscirai ad uscire da questa situazione quanto prima. L’importante è che tu lo voglia, dopodiché, l’ebook Ricominciare Dopo Una Delusione D’Amore farà tutto il resto.

Questo manuale ti aiuterà ad affrontare il dolore che stai provando portandoti ad elaborarlo nel modo migliore, ma ti offrirà anche un piano preciso e concreto da seguire per poter superare la fine del tuo matrimonio. Il libro lo trovi qui.

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