Programmazione neurolinguistica (pnl): significato, storia e tecniche

Danilo Maruca è un mental coach esperto di PNL. Aiuta le persone a raggiungere risultati straordinari attraverso la riprogrammazione del subconscio. In collaborazione con Carica Vincente è autore del manuale I Pilastri Della Felicità.

La programmazione neurolinguistica, abbreviata in italiano in PNL, è un particolare approccio alla comunicazione, allo sviluppo personale e alla psicoterapia. Nata negli anni settanta negli Stati Uniti, e divenuta incredibilmente popolare in tutto il mondo nel corso degli anni ottanta, è al giorno d’oggi largamente apprezzata ed utilizzata dai più grandi coach del mondo, ma anche fortemente criticata per il fatto che non è basata su presupposti scientifici.

In poche parole lo scopo della pnl è quello di conoscere in modo approfondito come pensano, parlano e agiscono le persone di successo, in modo da creare un modello che sia replicabile potenzialmente da tutti coloro i quali siano interessati a raggiungere quegli stessi risultati.

Nel corso di questo articolo scoprirai davvero tutto ciò che vale la pena di sapere sulla PNL: partiremo dalla storia di questa controversa disciplina, per poi vedere più nel dettaglio come funziona, a cosa serve e quali sono i suoi presupposti e le sue tecniche di base. Iniziamo!

Pnl: significato 

Prima ancora di spiegarti la storia della Pnl vorrei soffermarmi un attimo sul significato del nome: Programmazione neuro linguistica.

pnl significato

Programmazione: indica il fatto che il cervello funziona come un programma di un computer e qualsiasi cosa non è registrata in questo programma non può essere eseguita. Tramite determinate strategie si può influenzare il cervello ad apprendere nuovi comportamenti. 

Neuro: molte delle tecniche di questa disciplina si basano sull’utilizzare a proprio favore il funzionamento naturale del sistema nervoso e del cervello per poter cambiare le proprie immagini mentali e modificare i propri comportamenti. 

Linguistica: precisa il fatto che si faccia un largo uso di tecniche linguistiche e comunicative.

Programmazione neurolinguistica: la storia

Nel 1970 un giovane di nome Richard Bandler che si era laureato da poco, insieme al professore della sua università John Grinder iniziò a studiare la comunicazione utilizzata dagli psicoterapeuti più bravi dell’epoca, gli unici che avevano un tasso di guarigione dei loro pazienti veramente alto. 

pnl fondatori

Quello che scoprirono è che tutti gli psicoterapeuti di successo utilizzavano dei modi di dire e di fare comuni, che gli altri loro colleghi con minor fama ignoravano e non utilizzavano affatto. 

Dal desiderio di mettere insieme tutte le strategie e le tecniche comuni utilizzate dagli psicoterapeuti di successo è nata la programmazione neurolinguistica

Agli inizi le strategie più importanti le appresero da due professionisti straordinari: Virginia Satir e Milton Erickson. 

Virginia lavorava utilizzando le terapie familiari e il suo linguaggio, anche se usato in maniera inconscia, era pieno di suggestioni che favorivano la guarigione delle persone. Tuttavia la cosa più importante che i due fondatori della PNL appresero da Virginia Satir era la sua incredibile capacità di creare empatia con persone del tutto sconosciute. 

Bandler e Grinder nello stesso periodo iniziarono a studiare in che modo Milton Erickson, il più importante psicoterapeuta del Novecento, raggiungeva risultati incredibili. Quello che scoprirono è che Erickson utilizzava delle precise strategie mentali e comunicative per aiutare le persone a prendere controllo della propria mente e cambiare le loro abitudini in modo rapido e profondo. Racchiusero tutto quello che appresero dal famoso psicoterapeuta nelle strategie del cambiamento e nel Milton Model. 

Ancora oggi, il Milton Model resta una parte essenziale dello studio della PNL. 

milton erickson pnl

Bandler e Grinder non si fermarono allo studio dei modi di pensare e di fare degli psicoterapeuti, ma ben presto iniziarono a studiare tutte le persone che ottenevano risultati migliori rispetto agli altri: abili sportivi, grandi imprenditori, ottimi comunicatori, esperti psicologi, incredibili venditori e tutte le persone che avevano prodotto grandi cambiamenti nella loro vita. 

Così poco alla volta la pnl iniziò ad evolversi fino a comprendere strategie per raggiungere i propri obiettivi, tecniche per creare dei cambiamenti nella propria vita, metodi per cambiare abitudini e regole per comunicare in modo efficace.

L’utilizzo della programmazione neurolinguistica può essere applicato a qualsiasi area della vita di una persona: lavorativa, sentimentale e personale.

Successivamente a Bandler e Grinder si unirono altre persone interessate a scoprire come gestire il proprio cervello per ottenere risultati diversi; uno dei più importanti fu Robert Dilts che riunì tutte le conoscenze acquisite fino ad allora in un’unica materia e la migliorò ulteriormente.

robert dilts pnl

Nel 1980 venne pubblicato il libro: “La Metamorfosi Terapeutica” che rese sempre più famosa la Programmazione neurolinguistica. 

Fin da subito ci fu una disputa tra i sostenitori della PNL e quelli della psicologia e della psicoterapia classica, dovuta inizialmente ai metodi usati da Bandler, che appena si rese conto di avere in mano un grande potere lo utilizzò per sfidare gli psicologi. Li invitava a dargli il permesso per curare i loro pazienti più difficili in tempi record: ad esempio curare una persona con una fobia in 15 minuti. 

Effettivamente Bandler vinceva tali sfide e questo gli portò enorme pubblicità, ma gli psicologi gli contestavano (e gli contestano ancora oggi) che in questo modo cura solo la fobia di quella persona e non la causa profonda, in quanto in 15 minuti non ha il tempo per analizzare per bene la vita del paziente sotto tutti i suoi aspetti. 

Secondo la psicologia se una persona ha una fobia, la causa è molto più profonda e può riguardare il rapporto che ha con i suoi genitori, la sua visione della vita, un’esperienza particolarmente forte che ha vissuto. Di certo per guarirla bisogna dunque individuare la vera causa.

Uno dei principi base della pnl afferma che se una persona ha imparato ad avere paura, dubbi e ansie può rapidamente imparare ad avere coraggio e determinazione. Qualsiasi comportamento che è stato imparato può essere disimparato e dimenticato. 

Per poter dimostrare la veridicità di questo concetto i fondatori della pnl curavano le persone ritenute incurabili dai vari psicoterapeuti e cercavano di farlo in tempi sempre più brevi per attirare maggiormente l’attenzione. Questo divise le persone in due gruppi: chi sosteneva la pnl e chi la denigrava perché diversa dalla psicologia classica.  

Quando la programmazione neurolinguistica divenne abbastanza famosa, Bandler decise di trasformare la sua conoscenza in un business e così istituì dei livelli di specializzazione che si possono imparare direttamente da lui o da una persona certificata, pagando una quota. Oggi i livelli di specializzazione sono: 

  • il practitioner: primo livello internazionale di pnl in cui si impara principalmente a comunicare in modo efficace, porsi obiettivi nel modo giusto, accedere a stati d’animo potenzianti ed eliminare comportamenti poco produttivi; 
  • il master practitioner: secondo livello internazionale di pnl dove si impara principalmente come cambiare le convinzioni limitanti, le basi dell’ipnosi ericksoniana, strategie per cambiare le abitudini negative, come installare nel proprio cervello le strategie delle persone di successo;   

Esistono altri livelli di specializzazione ma vengono rilasciati solo dopo che una persona ha frequentato il practitioner e il master practitioner. 

Successivamente al lavoro di diffusione svolto da Bandler e Grinder si unirono a loro altri nomi importanti come Anthony Robbins, John La Valle e Owen Fitzpatrick che contribuirono in modo decisivo all’evoluzione e alla divulgazione delle tecniche della pnl. 

Tony Robbins, considerato il più grande esperto di crescita personale al mondo, ha scritto un intero libro su tutte le tecniche di questa disciplina che lui considera le migliori. Il testo si chiama: “Come ottenere il meglio da sé e dagli altri“.

Se desideri imparare le migliori strategie della programmazione neurolinguistica per migliorare rapidamente la tua autostima e le tue abilità comunicative puoi farlo grazie ad un videocorso online che ti permetterà di apprendere la pnl stando seduto comodamente a casa tua. Lo trovi qui:

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Nonostante Richard Bandler e John Grinder abbiamo dato l’avvio alla nascita della pnl, negli anni il rapporto tra i due è diventato sempre più controverso fino a sfociare in delle cause giudiziarie, dove ognuno dei due voleva riconosciuta la paternità della pnl. 

Le controversie sono finite giuridicamente con la decisione di considerare Bandler e Grinder come co-fondatori. 

Così le loro strade si separarono e ognuno di loro modificò ulteriormente questa disciplina apportando cambiamenti anche molto significativi. Oggi Grinder preferisce lavorare con le aziende e ha sviluppato e migliorato un programma di grammatica trasformazionale, Bandler invece lavora con chiunque desideri cambiare la propria vita e continua ad utilizzare le tecniche classiche della pnl anche se alcune le ha modificate di molto. 

Nonostante la programmazione neurolinguistica sia stata promossa come la pillola magica per risolvere qualsiasi problema naturalmente come tutte le cose ha dei pro e dei contro. Presenta tante tecniche utili ma anche tanti difetti.

Pnl: tecniche e concetti di base

Ci sono molti concetti nella pnl, ma quelli di base sono: 

  1. La mappa non è il territorio; 
  2. I comportamenti delle persone sono la loro miglior scelta possibile in quel momento; 
  3. Siamo responsabili della nostra mente e quindi dei risultati che otteniamo;
  4. Non esistono fallimenti, ma solo risultati.

Nel campo della crescita personale e del coaching oltre ai presupposti di base si sono diffuse diverse tecniche legate alla pnl come l’ancoraggio (permette di associare ad un’emozione un particolare gesto, e ogni volta che si vuole riprovare quella determinata sensazione basta ripetere il gesto associato),  i 6 livelli neurologici, il rapport e la calibrazione.

Queste tecniche partono dal presupposto che il cervello non risponde alla realtà ma alle immagini mentali che noi ci facciamo della realtà. 

Se ad esempio una persona ha paura di un grillo, probabilmente nella sua mente si immagina un grillo brutto e gigante che si avvicina minaccioso, ma se una persona cambia questa immagine mentale, visualizzando un grillo innocuo e piccolino… l’emozione collegata muterà di conseguenza. 

Continuamente il nostro cervello crea delle immagini mentali e modificandone le sottomodalità (colore, grandezza, posizione ecc….) modifichiamo anche il nostro stato d’animo. 

Un’altra tecnica famosa della pnl è il modellamento: la capacità di far nostro il modo di pensare e di agire delle persone di successo per raggiungere i loro stessi risultati. 

Effettivamente apprendere come pensano e agiscono le persone che hanno raggiunto i risultati che anche tu vuoi raggiungere, può aiutarti a velocizzare incredibilmente la tua rotta verso il successo. Il concetto è simile a quello delle ricette da cucina in quanto se tu sfrutti la stessa identica ricetta di uno chef, dovresti ottenere un risultato simile a quello che ottiene solitamente lui, ma naturalmente bisogna tenere conto delle capacità di ognuno di noi nel fare una determinata cosa.

Per sfruttare la tecnica del modellamento dovresti: 

  • individuare chi ha prodotto i risultati che tu vuoi realizzare; 
  • imparare come ha fatto, cosa ha pensato e come ha superato le difficoltà che tu stai vivendo; 

La pnl è famosa anche per il concetto dei sistemi rappresentazionali (visivo, auditivo, cinestesico) che sono le realtà sensoriali che prediligiamo. Conoscendo quale dei sistemi rappresentazionali utilizziamo più spesso, possiamo migliorare la comunicazione con noi stessi e con gli altri. 

I sistemi rappresentazionali influenzano per prima cosa il nostro linguaggio e le nostre immagini mentali, ad esempio chi ti saluta dicendoti: 

  • ” Ci vediamo” (ha come sistema rappresentazionale principale la vista)  
  •  “Ci sentiamo” (ha come principale sistema rappresentazione l’udito) 

Questa conoscenza può essere utile in tutte le relazioni. Pensa ad un insegnante che deve spiegare qualcosa ad un bambino. Se conosce quale dei 5 sensi ogni suo allievo predilige, può dare delle spiegazioni migliori e più comprensibili. 

Succede spesso, infatti, che ad un ragazzo che predilige il senso dell’udito gli si facciamo spiegazioni dettagliate con disegni alla lavagna. Il ragazzo le capirà comunque, ma farà più difficoltà sia ad apprenderle che a memorizzarle.  

In uno dei primi libri della pnl la tecnica che veniva descritta è la ristrutturazione e permise ai sostenitori di tale disciplina di creare una netta separazione con gli approcci psicologici tradizionali. 

La ristrutturazione si basa sull’idea che nessun evento ha significato se non quello che noi gli attribuiamo, e quindi abbiamo sempre il potere di donare dei significati potenzianti a ciò che viviamo indipendentemente da quanto difficile possa sembrare. 

Per applicare la ristrutturazione devi partire dal chiederti:

  • “Quale significato positivo/potenziante posso attribuire a questo evento?”
  • “Quale lezione posso imparare da ciò che sto vivendo?”

Infine la pnl si è distinta sin da subito per via del concetto che afferma: “un uomo non è il suo comportamento“.

Ogni volta che si critica qualcuno, generalmente, si commette l’errore di giudicare la persona e non il suo comportamento. Se ad esempio un bambino ha fatto cadere un bicchiere a terra, non bisognerebbe dire: “sei uno stupido” ma “il tuo comportamento è stato stupido”, in quanto se attacchiamo la sua identità si sentirà ferito e incapace.

Pnl: a cosa serve

Fino ad ora abbiamo visto com’è nata la pnl e come si è diffusa. Per quanto riguarda invece la sua applicazione i suoi sostenitori affermano che la programmazione neurolinguistica serve per: 

  • migliorare la qualità della propria vita; 
  • cambiare abitudini negative; 
  • eliminare una fobia in poco tempo; 
  • cambiare le associazione del cervello e creane di nuove; 
  • imparare a comunicare in modo efficace; 
  • conoscere le basi dell’autoipnosi per riprogrammare il subconscio
  • migliorare le proprie performance; 
  • migliorare un gesto tecnico; 
  • imparare a vendere di più; 
  • aumentare l’autostima
  • gestire la propria mente; 
  • formulare un obiettivo in modo da non auto-sabotarsi; 
  • creare cambiamenti nella propria vita; 
  • parlare in pubblico in modo efficace; 
pnl a cosa serve

Se da una parte i sostenitori della programmazione neurolinguistica sono entusiasti di avere in un unico metodo strategie utili per qualsiasi cosa, dall’altra ci sono persone che criticano la pnl per vari motivi tra cui il fatto che non si basa su studi scientifici ma è più una pseudoscienza. 

Bandler e Grinder non volevano creare un metodo scientifico, ma studiare cosa rendesse determinate persone eccellenti. Tuttavia il mondo accademico della psicologia li ha fortemente criticati per non avere basato tutta la pnl su presupposti scientifici. 

Ancora oggi la disputa resta accesa anche perché non si è mai trovato un collocamento giuridico legato a questa disciplina, cosa che la rende agli occhi dei laureati in psicologia e materie affini una disciplina poco credibile. 

Anche se la pnl non è una pillola magica c’è da dire che molti mental coach di fama mondiale, in primis Tony Robbins, hanno applicato con successo le tecniche di questa disciplina per aiutare sportivi di fama internazionale, Presidenti degli Stati Uniti e grandi imprenditori. 

Quello che posso consigliarti è di non prendere la pnl come se fosse un metodo magico, ma di studiarla per avere una conoscenza che può esserti utile, e di sperimentare le varie tecniche che propone. Tutto ciò che funziona potrai utilizzarlo mentre il resto potrai metterlo da parte. Come in tutti i casi la cosa migliore è sperimentare su se stessi e valutarne in prima persona gli effetti. 

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